Campocavallo di Osimo
Il Santuario, la Chiesina del prodigio e la Festa del Covo
Siamo a Campocavallo di Osimo, in provincia di Ancona, e lo sguardo è immediatamente catturato dall’imponente costruzione che svetta sopra i tetti delle case, in mezzo alla campagna, è il Santuario della Beata Vergine Addolorata, il punto di partenza del Cammino delle Famiglie verso Loreto.
Questo tempio colpisce molto chi lo ammira per la prima volta per via del suo stile, insolito per la zona, definito neogotico lombardo dallo stesso architetto che lo progettò, l’osimano Costantino Costantini.
La storia di questo Santuario risale alla fine dell‘800 quando nella cappellina di campagna nella contrada di Campocavallo venne posta alla venerazione dei fedeli un’immagine sacra raffigurante la Madonna Addolorata con lo sguardo rivolto al cielo e, tra le braccia, il corpo di Gesù appena deposto dalla croce. Proprio qui, a partire dal giugno 1892 iniziarono i prodigi: l’immagine iniziò a trasudare lacrime e la Vergine Maria nell’immagine iniziò a muovere le pupille, rivolgendo lo sguardo ai fedeli raccolti in preghiera. Il fatto si ripeté per mesi, anni e c’è chi dice di vedere il movimento degli occhi ancora oggi. Migliaia furono le testimonianze del prodigio e innumerevoli le attestazioni di guarigioni, grazie e conversioni.
In onore della Beata Vergine Addolorata e grazie esclusivamente alle offerte che i fedeli portavano in pellegrinaggio, nella contrada di Campocavallo sorse il Santuario col suo stile particolare, le pregiate decorazioni in terracotta e le splendide vetrate artistiche di fattura francese che donano luce e colore agli interni ariosi ed eleganti, creando l’atmosfera ideale per il raccoglimento e la preghiera. L’immagine prodigiosa è custodita qui, in un’edicola di marmo posta dietro l’altare maggiore.
La Festa del Covo
Sin dal 1939 inizia qui a Campocavallo una bellissima tradizione che vede impegnata tutta la comunità. Come ringraziamento per il raccolto viene realizzato e offerto alla Madonna il Covo, una scultura ricoperta di spighe di grano che riproduce in scala esatta una cattedrale o un simbolo della cristianità. Per la prima edizione del 1939 venne riprodotta la corona di pietre preziose posta sul capo dell’Addolorata nel quadro miracoloso.
Negli anni, l’affinarsi delle abilità dei contadini e degli artigiani all’opera, rese possibile la riproduzione di imponenti basiliche tra le quali San Pietro in Vaticano, San Marco a Venezia, San Basilio di Mosca e il santuario di Lourdes, in Francia.
Gli abitanti del paese si tramandano l’arte del lavorare le spighe di grano per farne delle trecce dorate che divengono poi il rivestimento della struttura del Covo, sapientemente progettata e realizzata con estrema cura sin nei più piccoli dettagli.
Grazie a questa tradizione Campocavallo è gemellato con i luoghi più significativi della cristianità di tutto il mondo. Ogni nuovo Covo viene infatti portato in mostra nel paese scelto per essere rappresentato e allo stesso tempo una delegazione di tale paese viene accolta con tutti gli onori durante la Festa del Covo che si svolge ogni anno la prima domenica di agosto.
Durante il resto dell’anno, queste delicate opere di arte rurale, assieme alla memoria delle tradizioni contadine di queste terre, sono custodite nel Museo del Covo. In attesa della realizzazione della nuova sede regionale del Museo, sono aperti su richiesta i locali che espongono temporaneamente i più bei Covi degli ultimi anni.
La Chiesina del Prodigio
Uscendo dal Santuario, a pochi passi di distanza, si trova Il luogo forse più suggestivo da visitare a Campocavallo, la modesta chiesina di campagna dove avvennero i fatti prodigiosi, ancora intatta e incastonata tra le abitazioni del paese, prima tappa del Cammino delle Famiglie.
L'interno è caratterizzato da una nicchia con arco a tutto sesto in cui si trova l'altare e dal soffitto celeste decorato con stelle e fiori. Sulla destra si trova un’iscrizione a memoria del punto esatto dove Don Giovanni Sorbellini, all’epoca giovane sacerdote che scendeva da Osimo a dir messa a Campocavallo, espose alla venerazione dei fedeli l’immagine della Madonna Addolorata che, dal giugno 1892, si rivelò essere prodigiosa.
All’epoca la notizia del prodigio si diffuse in fretta e ben presto uscì dai confini della regione per spargersi in tutta Italia, ma anche in Europa e nel resto del mondo e le folle accorrevano numerose. Questo luogo è testimone delle preghiere di migliaia di pellegrini che lo hanno visitato e continuano a visitarlo e conserva l’eco dello stupore e della gioia di chi racconta di aver incontrato lo sguardo prodigioso dell’Addolorata ottenendo grazie e guarigioni
PREGHIERA alla Beata Vergine Addolorata di Campocavallo
O Vergine Addolorata, che tante volte avete abbassato i vostri santissimi occhi verso i vostri devoti
e li avete rialzati come per offrire a Dio le loro preghiere, vogliate benigna ascoltarci,
o Madre di Misericordia, ed otteneteci quanto fervorosamente imploriamo.
Difendete la Santa Chiesa da tutti i suoi nemici, proteggete il Vicario di Gesù Cristo
e conservateci il dono della Fede che il mondo si sforza di strapparci in questi tempi burrascosi.
Liberate le anime sante del Purgatorio, specialmente quelle che furono più devote dei vostri Dolori
e della passione di Gesù. Consolate gli afflitti e otteneteci la pace che è il sospiro di tutti i cuori,
e nella pace si dilati sempre più su questa terra il regno di Dio.
O Cuore trafitto da sette spade, siate la mia consolazione.